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  • Nunzia Bonsanto

Alliaria Petiolata, l'erba che purifica e dona stabilità

PROFILO

Questa pianta viene anche chiamata,alliara, lunaria selvatica, erba aglina, piè d'asino, agghialora, erva agghiara. Il suo nome deriva dall'odore di aglio che sprigiona quando viene stropicciata e per tale motivo veniva molto utilizzata nel medioevo per le carni salmistrate, per coprire l'odore delle carni mal conservate.

E' una pianta biennale, dal fusto spigoloso.

In questo periodo nel bosco di frequente la incontro e subito penso all'insolita comunione tra segni identificativi come il fiore bianco a quattro petali tipico delle Brassicacee (prima dette crucifere dalla forma del fiore a croce, quattro petali) e il tipico odore di aglio delle Liliacee .

Il portamento della pianta è dritto e piramidale e trasmette un certa rettitudine dato dal colore verde scuro e dal fiore modesto, bianco che ispira fiducia e purezza; le foglie vanno dal tondeggiante, reniforme alla base a tringolare, romboidale cuoriforme più in alto, come a voler passare un'evoluzione circolare dello spirito prima insito e innato e poi ragionato, strutturato, stabile.

Produce delle siliquette contenenti i semi nerastri disposti su due file, si raccolgono a partire da luglio.

IN CUCINA

L'aroma delicato di aglio che tutta la pianta emana fa di lei un'erba molto conosciuta sin da tempi più remoti ed usata in cucina per preparare insalate crude o burri alle erbe selvatiche e addirutura nei sandwiches, è più digeribile rispetto all'aglio ed è ottima aggiunta a minestre e minestroni.

Può essere impiegata, insieme ad altre erbe spontanee, per farcire torte salate, piadine e cascioni e crepes. La pianta tritata può essere aggiunta alla farcia per involtini vegetariani con legumi. I semi hanno un leggero sapore e profumo di senape, possono essere utilizzati, pestati, per preparare salsine aromatiche. dalle radici si ricava un olio essenziale simile a quello dell'aglio.

Si raccoglie tutto l'anno, fiori tra maggio e luglio, i giovani getti in primavera crudi quando la pianta è più tenera, il resto dell'anno è meglio cotta.

Da provare spaghetti Alliara, olio e peperoncino con aggiunta di noci spezzate.

RICETTA

Crostini di caprino con pesto di alliaria e pimpinella

Ingredienti:

100 grammi di foglie tenere di alliaria,

100 grammi di pimpinella

200 grammi di formaggio fresco caprino

crostini di pane integrale casereccio

olio evo

un pizzico di sale

Procedimento:

lavare ed asciugare bene le foglie di alliaria e pimpinella, frullarle con un pizzico di sale, versando l'olio a filo sino ad ottenere un pesto abbastanza fluido.

Far tostare il pane nel forno caldo per 5 minuti circa. mescolare i pesto col formaggio formando una crema omogenea. spalmare sui crostini caldi la crema e decorare con qualche foglgia di pimpinella messa da parte e fiori (petali) e semi di papavero.

BENESSERE

E' un alimento basico che oltre ad apportare molte vitamine ed enzimi in grandi quantità come vitamina C, A, oli essenziali e isosolfocianato di allile, ripulisce l'organismo da residui metabolici e grazie ai glucosinolati ha un'azione antisettica, soprattutto se usato crudo, negli estratti.

Diuretica, stimolante digestivo ed epatico e favorisce la secrezione di muchi e catarri. Vulneria spesso usata per calmare il prurito cutaneo, sotto forma di cataplasmi e spugnature. Utile per gli asmatici è antistarnuto, antiscorbuto e sudorifera.

Può essere consumata anche dagli intolleranti all'aglio.

PREPARAZIONI

Enolito: Macerare per 5 giorni 5 grammi di pianta in 100 ml di vino bianco, da usarsi in bicchierini in caso di bronchite o accumulo di tossine.

Aceto: riempire un barattolo con coperchio di foglie fiori, grossolanamente sminuzzati, poi ricpriteli con aceto di mele bio, volendo si possono aggiungere anche delle radici pulite. Dopo una settimana di macerazione filtrate l'aceto, che potrete utilizzare subito per condire insalate e cibi preferiti.

Infuso: 20 gr di pianta mondata e pulita in 1000 ml di acqua bollente, usata per gargarismi rinforza i denti traballanti e rinforza le gengive.

Ricorda di raccogliere in luoghi non contaminati, lontani da smog e inquinamento. Raccogli in maniera consapevole, lasciando sempre da raccogliere per qualcun'altro e per gli insetti impollinatori.

Foto di Nunzia Bonsanto

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