Questo è il momento giusto per raccogliere gli schioppetti, che rimandano ai tempi dell'infanzia, quando si soffiava all'interno dei calici floreali e poi si scoppiavano sulla fronte, credo che tutti abbiano provato questo gioco.
Sto parlando della Silene Vulgaris, altresì conosciuta come stridoli, strigoli o verzini. Una pianta erbacea annuale che cresce sui prati tagliati, nei campi coltivati. Si presenta su uno stelo verde blu, di consistenza grassa, glabra, con foglie sessili e opposte e di forma lanceolata. Una rosetta basale che poi si allunga nello stelo e termina con un calice gonfio, da cui il nome "Silene" che deriva dal greco, e contornato da petali piccoli bianchi. Il nettare si trova alla base del calice e quindi è difficile per gli insetti raggiungerlo, i fuchi fanno un buco alla base per poter attingerlo. Solo verso sera la piantina inizia ad emenare una fragranza tipo garofanata. Appartiene alla famiglia delle cariofillacee come l'erba benedetta e il centocchio.
Questa pianta è molto apprezzata in cucina, per il suo sapore morbido e rinfrescante, usata in diverse preaprazioni culinarie che vanno dalle zuppe, ai risotti, minestroni e insalate. E' molto ricca di vitamina C, sali minerali, polifenoli, in maggior quantità che negli spinaci. Molto basica, aiuta nel mantenimento della salute e proprio per questo motivo è da preferire crudo per non perdere importanti micronutrienti. A questo scopo suggerisco un pesto di silene da spalmare su crostini di pane di grani originari "homemade" con lievito madre, oppure sulla pasta.
Inoltre il pesto può essere aggiunto a dei formaggi morbidi tipo caprini o robiola
Qui di seguito la ricetta del mio pesto selvatico di silene.
- 100 gr di foglie di silene già lavate e asciugate bene
- 1 pizzico di sale
- 30 gr di gherigli di noci
- q.b. di olio evo autoprodotto del Gargano
- aglio, un pezzetto se gradito o aglio ursino 3 foglie.
Mettere le noci, eventualmente l' aglio, nel mixer o Bimbi frullare e poi aggiungere in due volte la silene insieme a olio e sale. Frullare sino a che non avrete ottenuto un crema omogenea. Servite su crostini o pasta preferita.